Il recente pronunciamento della Corte di Cassazione segna un importante passo nella tutela delle vittime di violenza domestica, ampliando il concetto di maltrattamento familiare anche alle forme di controllo economico. Analizziamo la sentenza n. 1268/2025 che stabilisce nuovi parametri per identificare la dipendenza economica forzata come forma di maltrattamento.
Sentenza Cassazione n. 1268/2025: l’indipendenza economica negata è maltrattamento
Con la sentenza n. 1268 del 13 gennaio 2025, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stabilito che impedire al coniuge di raggiungere l’indipendenza economica configura il reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi quando:
- I comportamenti vessatori provocano uno stato di prostrazione psico-fisica nella vittima
- Le scelte economiche familiari vengono imposte unilateralmente
- Tali imposizioni sono il risultato di comprovati atti di violenza o prevaricazione psicologica
La Suprema Corte ha così delineato i contorni della violenza economica, riconoscendola come forma di abuso domestico quando lesiva della dignità e dell’autodeterminazione della persona.
Il caso esaminato: oltre vent’anni di controllo e manipolazione
La sentenza si riferisce a un caso emblematico di maltrattamenti protratti tra il 2000 e il 2019, dove un imprenditore aveva sistematicamente impedito alla moglie di trovare un’occupazione compatibile con le sue aspirazioni professionali, imponendole l’esclusivo accudimento dei figli.
Quando la donna era stata impiegata come contabile nell’azienda familiare, non le erano stati versati né stipendio né utili. In un successivo tentativo di lavorare nel settore turistico, il rapporto lavorativo era terminato rapidamente a causa delle continue interferenze del marito, che la sottoponeva a situazioni umilianti davanti ai colleghi.
Il quadro è stato aggravato dall’installazione di telecamere per controllare gli spostamenti della donna, evidenziando una condotta sistematica di controllo ossessivo e limitazione della libertà personale.
Violenza non solo fisica: l’evoluzione giurisprudenziale
Questa sentenza rappresenta un’importante evoluzione nella tutela delle vittime di violenza domestica. La Corte ha chiarito che il reato di maltrattamenti non si configura solo attraverso aggressioni fisiche, ma anche mediante comportamenti che impediscono l’emancipazione economica della vittima.
Intimidazioni, offese, controlli ossessivi e umiliazioni integrano pienamente il reato previsto dall’art. 572 del codice penale, specialmente quando si inseriscono in un contesto di imposizione unilaterale di scelte familiari ed economiche.
Impatto sulla tutela delle vittime di violenza domestica
Il pronunciamento si allinea con i principi della direttiva 2012/29/UE sulla violenza di genere, riconoscendo come forme di maltrattamento anche le dinamiche di manipolazione psicologica e la rigida imposizione di ruoli all’interno della famiglia.
La sentenza rappresenta un importante strumento giuridico per tutti coloro che si trovano in situazioni di controllo economico all’interno delle relazioni familiari, ampliando la protezione legale dalle forme di violenza meno visibili ma altrettanto devastanti.
Scarica la Sentenza n. 1268 del 2025 della Corte di Cassazione dal seguente link: Corte di Cassazione Sentenza n. 1268 del 2025
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